Acrilici, collage, carta velina, spartiti musicali, foglia d’oro e carbone, in teca di legno circolare, diametro: 66 cm
L’opera è strutturata all’interno di una teca lignea, nera, di forma circolare: una sorta di braciere contenente al suo interno un assemblaggio di carbone, carta, colore e foglia d’oro.
Vi è una materia densa e oscura che rimanda ad un ardore, ad un’energia viscerale che può sì consumare e distruggere, ma anche generare…
L’assemblaggio lascia intravedere un fondo trattato a collage con screziature cromatiche e dorate e sembra dare origine, in una condizione di germinazione spontanea e magica, a farfalle (ricavate da spartiti musicali e carta velina, alcune dorate).
Ecco, dal nero del carbone, dall’ardore e dal travaglio della materia grezza, l’oro della vita nobile e poetica delle farfalle, metafore di leggerezza, armonia e bellezza.
Realizzato in un momento molto difficile della mia vita, questo lavoro condensa infatti una visione dell’esistenza, la speranza e la decisione di affidarsi alla vita, che ci chiama a non essere vittime ma artisti della propria esistenza, capaci di trasformare il vissuto come fosse materia artistica plasmabile.
É magia trasformare il dolore, utilizzando l’energia che esso genera dentro, come una forza in grado esprimere e comunicare attraverso l'arte, qualcosa di grande e intenso, superando il limite della propria individualità. L’opera d’arte è quindi un condensato di energia che mostra la meraviglia della creazione a partire da un travaglio.