Al giorno d'oggi si è costantemente riempiti di informazioni e dati che anche se importanti, come il numero di gradi in aumento a livello mondiale, risultano sterili. L'intento della mia opera è di far nascere nello spettatore la voglia di ritrovare una connessione con le proprie radici, valori, tradizioni.

Vorrei bloccare così lo spettatore nel presente, che mentre si perde con lo sguardo a seguire le molteplici radici l'una intrecciata all'altra, ripercorra la sensazione dei piedi immersi nella sabbia, di come da bambino correva scalzo sull'erba fresca e ritrovi in età adulta quel legame con la terra che è sempre più artificiale e cementificato nell'età di vita urbana.

Penso che per tornare a rispettare la madre terra l'essere umano debba conoscerla, il modo migliore è di viverla a pieno, farne esperienza e sentire in silenzio la quiete.
L'opera interiore porta una domanda che conclude l'inizio: "HAVE YOU EVER HUG A TREE?"