L’ultimo passo verso la “svolta cubista” di Mondrian è il Melo in fiore del 1912: l’albero diventa qui insieme di forme geometriche e di piani che richiamano i vari frammenti di cui la pianta è composta. Il tronco è ancora l’elemento attorno al quale si dispongono tutte le parti dell’albero, ma assume una più evidente struttura geometrica, un’ulteriore conquista verso un’arte capace di slegarsi dalla percezione e diventa ancor più il fulcro centrale della composizione, caratterizzato dalla sua forma verticale sulla quale si innestano, anche se con maggior libertà, i rami e le foglie. Da non trascurare, inoltre, il fatto che il tronco acquisisca una cromia molto più terrosa rispetto ai dipinti precedenti: segno di una marcata vicinanza di Mondrian a Picasso.