Al centro della composizione una grande impronta di una sezione di tronco, un elemento naturale che manifesta i segni della sua crescita, armoniosa e circolare ma anche quelli del taglio prodotto dall’uomo: un macrosegno che condensa l’interazione Uomo-Natura.

In basso un’altra impronta di una sezione di tronco, sulla quale poggia a destra un’impronta digitale che ricorda la sagoma di una figura umana. Il tutto ad evocare un dialogo silenzioso tra l’essere umano e il mondo naturale.

Gli elementi dell’opera, con le loro collocazioni e le diverse proporzioni, instaurano una sorta di dialogo visivo ed aprono a possibili interrogativi: come si pone l’Uomo rispetto al mondo? A quale distanza si colloca rispetto alla Natura e alla dimensione cosmica nella quale tutto è compreso?

La questione, dal mio punto di vista, è considerare la propria esistenza come parte di una dimensione più grande, nella quale ciascun elemento gioca la sua parte ed ha un suo peso specifico; abbandonare la distanza e la diffusa indifferenza che si sono cristallizzate nel tempo nei confronti di ciò che ci circonda e della dimensione universale nella quale siamo inclusi. Una riflessione che ci può portare a riappropriarci di un maggiore senso critico, riconsiderando le origini della nostra cultura, che affonda le sue radici proprio nell’osservazione, nel rispetto della Natura e nel sentirci parte di essa.