Quale rivoluzione più intensa e dirompente dell’eruzione di un vulcano, con i terremoti che si porta dietro e l’energia che sprigiona dalle viscere della terra?
Quale evoluzione più profonda nella sua essenza, se non quella di un essere vivente che muta il suo stato, la sua forma in bellezza, come fa la crisalide per divenire farfalla?
Ispirato dal fascino che entrambe queste dimensioni, tanto apparentemente distanti, esercitano in me – forse anche perché vivo ai piedi dell’Etna – ho voluto operare una sintesi formale ed espressiva, una fusione atta a comunicare l’analogia tra i fenomeni naturali di evoluzione e rivoluzione più virulenti e grandiosi, macroscopici, con quelli più intimi e di ridotte proporzioni, ma animati entrambi da una me-desima spinta al cambiamento inarrestabile. Infatti, la Natura con i suoi elementi e la sua fenomenolo-gia, ci induce ad ammirare e comprendere in profondità la sua radice ontologica, ovvero un nucleo vi-tale che tende a divenire e rigenerarsi all’infinito.
L’opera è composta e strutturata a partire dalla contrapposizione di due dimensioni molto diverse: la parte bassa (prevalentemente inchiostro di china nero, ma illuminato qua e là di tracce di giallo) è so-vrapposto ad un collage di carta velina con filo di seta e cotone intrecciati, a voler rievocare simulta-neamente sia la matassa del bozzolo nel quale vive protetta la crisalide, sia la profondità interna di un vulcano.
Nella parte alta dell’opera, caratterizzata da un intenso chiarore a contrasto con la parte bassa, è evocata la nascita della farfalla, appena liberatasi dal bozzolo e sollevatasi insieme ad una nube di fumo prodot-ta dal vulcano, il cui cratere è accennato in basso a confine con la parte materica buia della sua profon-dità. La farfalla gialla porta con sé la sua libertà e vitalità, la leggerezza del suo colore vivo e luminoso, le cui tracce sono già presenti in frammenti nella parte bassa, come a dire che in quelle profondità im-perscrutabili ed abissali, a volte spaventose, si celano invece tutte le componenti che la natura, ma an-che l’arte, attraverso una sintesi complessa, possono utilizzare per generare Vita e Bellezza.
